Responsabilità d’impresa, impatto e purpose sono alcuni dei fattori che Adriano Olivetti ha anticipato un secolo troppo presto.

 

Uno degli errori peggiori che rischiamo di commettere nel celebrare il pensiero e le opere di Adriano Olivetti è quello, come talvolta accade, di relegarlo in un ghetto provinciale ed autoreferenziale.

In tante commemorazioni Olivetti appare come un tragico e isolato Spartaco dei tempi moderni. Un rivoluzionario geniale e di grandi intuizioni che si fa artefice di una rivolta titanica contro l’ordine economico esistente e alla fine è costretto a soccombere. Con l’inevitabile connessa amara conclusione dell’irriformabilità del modello economico capitalista. Questa interpretazione, oltre a essere frustrante e poco generativa di speranza, non fa onore a Olivetti e alla realtà dei fatti. Se vogliamo forse, la grandezza e il prezzo pagato da un personaggio del genere è quello di aver anticipato troppo i tempi della responsabilità d’impresa, dell’impatto e del purpose (fine dell’azione dell’impresa stessa) che oggi appaiono maturi.

Leonardo Becchetti, L’Osservatore Romano

Sui fondamenti dell’impresa responsabile la Fondazione Adriano Olivetti promuove insieme con Dynamo Academy l’Adriano Olivetti Dynamo Executive School, un corso che ogni anno fornisce a manager ed executive gli strumenti per misurarsi con il tema impresa responsabile e bene comune.

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