Donazione Convento di San Bernardino e casa Olivetti

Donazione Convento di San Bernardino e casa Olivetti

Venerdì 23 giugno 2023 è stata annunciata la donazione al FAI del Convento di San Bernardino – casa Olivetti a Ivrea. La donazione, da parte degli eredi Olivetti e di TIM, darà il via ad un grande progetto di restauro finanziato dal Ministero della cultura e da Compagnia di Sanpaolo, per dare nuova vita ad un luogo che fu casa della famiglia Olivetti.

– È stato un percorso lungo, ma non troppo. E questo è certamente un fatto assai importante che definisce una tra le ragioni per cui mi sono rivolto al FAI, ovvero la capacità di allestire in modo efficace e anche sufficientemente rapido un progetto che credo, mi auguro, sono certo, rappresenterà tra le altre cose anche un fattore di accelerazione del piano di valorizzazione del sito di Ivrea Città Industriale del XX Secolo. […] Il convento, la chiesa, gli affreschi, questo luogo sono un crocevia fondamentale all’interno del sito Unesco, come si vedrà. E non tanto, non solo, per la loro posizione che rappresenta il centro della core zone, ma soprattutto perché questo luogo rappresenta il centro simbolico fondamentale per comprendere il valore di questa storia e dello stesso sito Unesco che è definito, anche nelle ragioni della proclamazione del 2018, dai valori immateriali che questo luogo, appunto, incarna. –

Queste le parole del nostro segretario generale Beniamino de’ Liguori Carino, che nel suo intervento ha sottolineato il ruolo centrale della Fondazione nella proposta progettuale:

– Essendo quella di oggi un’occasione così importante, vorrei anzitutto rivolgere dei brevissimi ringraziamenti: ai miei coeredi come si dice, che hanno compreso il valore della proposta che la Fondazione Adriano Olivetti ha loro prospettato quando è stata illustrata la possibilità di donare la chiesa al FAI. O per dirla meglio, di fare in modo che la Chiesa fosse al centro di questo grande e ambizioso progetto di valorizzazione. Donare questo luogo è sicuramente un atto di generosità, ma posso dire per esperienza che è anche un atto un po’ egoistico, perché la storia olivettiana è una storia talmente grande e così piena di grandezza e di bellezza che può anche essere opprimente, e allontanarmene un po’ a volte permette di apprezzarne il valore universale e di possederla, magari non più formalmente, in modo più profondo e condiviso. –

E non solo, perché la Fondazione sarà fondamentale anche nell’opera di valorizzazione culturale del sito, di cui si occuperà a stretto contatto con il FAI:

– La famiglia Olivetti ha custodito questo luogo per oltre un secolo, 100 anni, e oggi trasferisce la proprietà formale e la responsabilità di questo luogo al FAI. La Fondazione Adriano Olivetti invece, per missione, per statuto, per mandato legale, e direi per vocazione, supporterà il FAI al meglio possibile affinché tutto quello che vi ho raccontato venga integrato in modo chiaro ed efficace all’interno di un percorso di valorizzazione. Questo è quello che, tra le altre cose, la Fondazione fa. La Fondazione Adriano Olivetti non si occupa però solo di progetti divulgativi, penso alle centinaia di ore di formazione e racconto nelle scuole, ai libri, agli spettacoli, ai seminari, penso alle grandi mostre di questi ultimi anni, come quella con il MAXXI che sta girando gli Istituti italiani di cultura all’estero. Certamente da oggi la Fondazione si sentirà più libera da alcuni impegni, soprattutto qui a Ivrea, per la divulgazione e la valorizzazione nel territorio di questa storia, ma lasciamo un presidio solido con questo progetto. E riprenderà, o meglio continuerà a fare quello che ha sempre fatto e per cui è stata istituita, ovvero provare a interrogare la società contemporanea con le domande di Adriano Olivetti per capire da cosa dipende e quali sono le forme di un autentico progresso sociale, e dare vita a progetti che restino nel tempo e durino più delle persone e forse al di là della stessa istituzione, e penso in modo particolare non solo a questo progetto ma al lavoro ideato e poi coordinato per la candidatura di Ivrea a patrimonio Unesco, penso alla nascita dell’archivio storico, dell’ISTAO ad Ancona, del CEPAS e di tanti altri progetti realizzati in questi sessant’anni. Questo è quello che continueremo a fare da domani, e grazie a questa alleanza con il FAI qui a Ivrea, potremmo farlo con ancora maggiore forza, e mi auguro efficacia e soprattutto coerenza. –

Leggi l’intervento integrale del nostro Segretario generale

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