Nivola & New York. Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile

Nivola & New York. Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile

Al Museo Nivola di Orani in mostra dal 15 aprile, il grande fregio che l’artista realizzò per l’Olivetti Showroom di New York nel 1954. Il nostro Segretario Generale Beniamino de’ Liguori Carino, ha inaugurato la mostra Nivola & New York Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile

Un’opera realizzata col marchio di fabbrica che l’ha reso celebre in tutto il mondo e per una delle aziende italiane più all’avanguardia in quel momento. Stiamo parlando di Costantino Nivola e dell’Olivetti. Due nomi che si incrociano a New York nel 1954 quando l’artista di Orani realizza, per il salone espositivo sulla Fifth Avenue, un rilievo lungo più di ventitré metri fatto di gesso e sabbia, una tecnica conosciuta come sand-casting, e che simboleggia in astratto il mare, le spiagge e il cielo mediterraneo.

Fino al 15 luglio quell’opera sarà visibile anche al Museo di Orani all’interno della mostra ‘Nivola & New York Dallo Showroom Olivetti alla Città incredibile’. Grazie all’utilizzo di particolari tecnologie quali il visual computing, la stampa 3D e il videomapping è stata ricostruita una fedele riproduzione in scala uno a uno. “Con i suoi 101 metri quadri di estensione si tratta di uno dei più grandi progetti di riproduzione tridimensionale di beni culturali con fresatura robotica mai realizzato”.

“La mostra ruota intorno a questo straordinario rilievo, esteso a coprire un’intera parete del museo, che ha esattamente le stesse misure dell’opera – fa sapere Giuliana Altea una delle curatrici della mostra assieme a Antonella Camarda, Luca Cheri e Carl Stein -.

La riproduzione consentirà di osservare da vicino i dettagli di una scultura il cui originale, conservato a Harvard, è difficilmente visibile dal grande pubblico. La realizzazione è frutto del progetto Nivola X Olivetti, che ha visto collaborare con la fondazione Nivola le università di Harvard e di Sassari, il Crs4, il Cnr con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione “Alessandro Faedo” di Pisa, il fab lab della Camera di Commercio di Nuoro, l’Archivio Olivetti di Ivrea e la Fondazione Adriano Olivetti di Roma”.

Lungo 23 metri e alto 5, il monumentale fregio semiastratto, eseguito con la tecnica del sand casting (scultura in gesso da una matrice di sabbia), era l’elemento centrale di un’installazione che simboleggiava il cielo, il mare e la spiaggia mediterranei. Dopo la chiusura del negozio Olivetti nel 1969, fu ricollocato nel 1973 nello Science Center dell’Università di Harvard, per volontà dell’architetto Josep Lluís Sert.

Se il rilievo Olivetti è il punto di partenza della carriera americana di Nivola, la Combined Police and Fire Facility del 1984 ne è il punto di arrivo.

Come osserva Carl Stein, autore del progetto architettonico e amico di Nivola, «l’artista, al termine della sua carriera, ha scelto un approccio narrativo e antimonumentale, raccontando il lato umano delle forze di polizia, mettendone in luce la responsabilità civica, concentrandosi su episodi di quotidiana presenza dello Stato invece di esaltare i valori assoluti dell’istituzione

Tra questi due capitoli della vicenda newyorkese di Nivola si situa, all’inizio degli anni Sessanta, il progetto della Stephen Wise Recreation Area, un insediamento di case popolari nell’Upper West Side per cui Nivola eseguì un grande graffito murale, delle sculture, una fontana e un playground con un gruppo di cavallini in cemento stilizzati. Una piccola mandria di questi cavallini, ricreati per l’occasione in scala 1.1 dalla designer Monica Casu, popolerà il parco del museo.

«I cavallini della Stephen Wise – afferma il direttore Luca Cheri – sono una delle invenzioni più felici e gioiose di Nivola, e dopo l’accesa protesta popolare sollevata dalla loro minacciata distruzione nel 2021 sono diventati il simbolo della capacità dell’arte di Nivola di toccare il suo pubblico. Per questo vorremmo che al termine della mostra le riproduzioni rimanessero a Orani come parco giochi per i bambini

Completa la mostra una selezione di dipinti e disegni di Nivola sul tema di New York.

Oltre a intervenire nelle strade e negli edifici di New York con i suoi progetti – il cui tessuto connettivo è ricostruito in una timeline che mostra la presenza pervasiva dell’opera dell’artista sardo nella Grande Mela – Nivola è tornato a più riprese sul tema della metropoli nella sua produzione grafica e pittorica. Le opere esposte colgono la natura caotica ed eccitante di New York, rendendo al tempo stesso l’incalzante fluire della vita urbana e il senso di spiazzamento e disorientamento che questo può produrre.

Questa mostra – dice Antonella Camarda – è il frutto della collaborazione fra umanisti, scienziati e imprese. È lo stesso spirito di sperimentazione e costante innovazione che ha caratterizzato l’approccio di Costantino Nivola ed è stato tratto distintivo dell’Olivetti. L’azienda di Ivrea ha fatto del binomio fra arte e tecnologia, antico e moderno, una bandiera negli anni cruciali della diffusione del Made in Italy negli Stati Uniti.

 

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